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Case Stydy typography Dicembre 3, 2023

Typovision

Lettere in caduta libera, come Alice

Ci sono alfabeti che non si leggono soltanto. Si attraversano. Si subiscono. Si sognano: Typovision nasce da un’ossessione: catturare, in un sistema di forme, tutta l’ambiguità di Alice nel Paese delle Meraviglie. Non l’Alice edulcorata, non la favola per bambini. Ma quel mondo lì: instabile, disorientante, visionario. Dove ogni regola si piega, ogni logica si contorce, ogni passo è un inciampo.

Task

Il font doveva essere il risultato di una lunga immersione nel sottosuolo del racconto. Cominciando dalla storia: le parole di Carroll, le immagini deformate di chi l’ha reinterpretata, le creature bizzarre e inquietanti che popolano i sogni di Alice. Obiettivo: le tracce, raccolto simboli, sbirciato dietro gli specchi

  • Strategy

    Meta progetto

  • Design

    Font Design, Concept tipografico, Display Typeface

  • Production

    Design Sprints, Documentation

⬤ 01. Concept

Typovision non accompagna il messaggio. È il messaggio. Ed è pronto a cadere con te nella tana del Bianconiglio.

Typovision è un font display.
Ma è anche un labirinto visivo: ogni lettera è una deviazione, un piccolo sbandamento dell’occhio. Le proporzioni si allungano e si modulano come in un sogno lucido.

È pensato per chi vuole spingere lo sguardo oltre la superficie. Per chi cerca un carattere tipografico che abbia qualcosa da dire, che prenda spazio, che disturbi un po’

⬤ 02. Experience

Archeologia del sogno

Sono tornata alle origini di Alice nel Paese delle Meraviglie, alle sue molteplici reincarnazioni — dal nonsense di Carroll all’estetica gotica di Burton, passando per le visioni più psichedeliche, più sporche, più assurde.
Ho scomposto le simbologie: il tempo, la metamorfosi, l’identità, la follia.

Ogni elemento è stato smontato, osservato, distorto.
Mi interessava il sottotesto più che la superficie: quell’inquietudine sottile che scorre sotto le righe della fiaba, come un’ombra invisibile.

Visione come destino

/ Typovision

Il nome unisce due concetti chiave: Typo, tipografia — materia viva, forma del linguaggio.
E Vision, visione — non intesa come semplice sguardo, ma come allucinazione, stato alterato, immaginazione al limite.

Typovision è l’incontro tra struttura e delirio. Tra controllo e perdita di controllo.
Un equilibrio precario, volutamente instabile, che riflette esattamente ciò che accade ad Alice: più cerca un centro, più si perde.

⬤ 03. Forma come linguaggio

Ogni lettera di Typovision è un frammento di questo mondo alternativo. Non si tratta solo di estetica: è una forma che parla, che respira, che suggerisce.

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